A Betlemme inaugura un nuovo Albergo Etico
A Betlemme inaugura un nuovo Albergo Etico
Ha inaugurato a Betlemme un nuovo Boutique Hotel, membro di Albergo Etico, all’interno del suggestivo Morcus Nassar Palace, nella città vecchia, a soli cinque minuti a piedi dalla Chiesa della Natività. Il palazzo a tre piani, di circa 520 metri quadrati, è caratterizzato da disegni che decorano il soffitto in modo unico, rendendolo uno dei luoghi più importanti del patrimonio artistico di Betlemme. A supporto dell’iniziativa è stato di fondamentale importanza il sostegno finanziario per la ristrutturazione completa dell’immobile da parte di FAI – Fondation Assistance Internationale, fondazione umanitaria, di utilità pubblica, costituita nel 2002 e i cui valori fondanti hanno origine dagli scopi enunciati richiamano la Dichiarazione Universale dei Diritti dellʼUomo.
Un po’ di storia
Il Palazzo Morcus Nassar fu costruito tra il 1899 e il 1910 come residenza per la famiglia Nassar. Negli anni il palazzo è stato poi venduto, passando di proprietario in proprietario, fino a quando l’Arche Bethlehem l’ha acquistato nel 2013 per il progetto Ma’an lil-Hayat, un progetto che riunisce persone con e senza disabilità intellettive che condividono la vita attraverso diverse attività. Il palazzo è stato ristrutturato nel 2014 sotto la supervisione di RIWAQ e del Centro per la conservazione dei beni culturali CCHP. È stato poi nuovamente ristrutturato nel 2021, sotto la supervisione di CCHP, per essere utilizzato come Boutique Hotel.
La mission
Il Ma’an lil-Hayat Boutique Hotel di Betlemme è il primo hotel del suo genere ad essere gestito da persone con e senza disabilità intellettive. L’obiettivo è quello di fornire un’esperienza di alta qualità per ospiti locali e internazionali. L’hotel si pone l’obiettivo di portare le persone con disabilità all’autonomia, professionale e personale. Allo stesso tempo è però strutturato per fornire servizi professionali a ospiti internazionali e locali.
L’apporto di Albergo Etico
L’Albergo Etico ha contribuito all’apertura del Boutique Hotel di Betlemme esportando il suo modello formativo e i suoi valori di impresa sociale impegnata a offrire opportunità di inserimento lavorativo e valorizzazione del talento di persone con disabilità intellettiva e fisica. Albergo Etico è un’impresa sociale, nata ad Asti nel 2006, che offre percorsi di indipendenza, autonomia professionale e di vita, a persone con disabilità, nel settore turistico e agroalimentare. L’associazione valorizza, attraverso un innovativo modello di business, le potenzialità e i talenti dei singoli, creando i presupposti per intraprendere un percorso di crescita personale e promuovendo l’integrazione di persone con disabilità all’interno della società. Oltre ad Asti e Cesenatico, Albergo Etico è già presente anche a Roma, Valle d’Aosta, Albania e Blue Mountains (Australia). Oggi il 65 % dei ragazzi e delle ragazze con disabilità di Albergo Etico, è inserito nel mondo del lavoro.
Le parole di Luigi Bisceglia, Coordinatore Yunus Social Business Centre, Università di Betlemme
«L’Università di Betlemme e lo Yunus Centre sono fieri di aver supportato la creazione di un importantissimo social business a Betlemme. Il Boutiquel Hotel è un modo concreto ed efficace per sostenere attività in favore delle persone con disabilità mentale sul territorio. Dopo il Covid dovevamo ripartire con un bel sogno da realizzare e il Boutique Hotel lo è a tutti gli effetti».
Le parole di Alex Toselli, presidente Albergo Etico
«Siamo particolarmente felici e orgogliosi di questa nuova apertura. Da una parte perché, nonostante la complessità di questi ultimi anni, stiamo continuando a proseguire con nuove aperture, a dimostrazione della bontà del progetto. Dall’altra parte perché questo è un territorio difficile, in cui spero il nostro messaggio possa farsi sentire con forza: le barriere vanno frantumate, dobbiamo andare avanti tutti insieme, magari rallentando, ma tutti insieme. Parole come possibilità, opportunità, dignità, devono essere messe al centro. Così come la parola ospitalità, perché l’albergo è la casa per eccellenza di tutti noi, dove si impara ad accogliere il prossimo senza distinzioni. La guerra che si sta combattendo ci fornisce uno spunto ulteriore sulla necessità sempre più viva di costruire reti tra persone, famiglie, istituzioni, cittadini, territori, in modo che progetti come quello di Albergo Etico siano il volano per una necessaria (ri)generazione urbana e culturale a tutti i livelli della società».