Albergo Etico su Donna Moderna tra i progetti che promuovono l’inclusione

Si intitola “Un talento unico” l’inchiesta di Alessia Cogliati uscita il 21 Ottobre 2020 su Donna Moderna e racconta delle realtà che si occupano di inclusione lavorativa per persone disabili. Con la legge 68/99 si è reso infatti obbligatorio l’inserimento di persone con disabilità all’interno delle imprese che contassero un certo numero di dipendenti, con l’obiettivo sotteso di migliorarne la vita e l’autonomia.

Oggi il punto di vista si sta spostando e non è più solo un atto di obbligatorietà che muove i datori di lavoro ad inserire persone disabili, ma un reale riconoscimento delle loro potenzialità, del valore aggiunto che le caratteristiche uniche di ogni persona può dare. C’è sicuramente ancora molta strada da fare. Dai dati Istat del 2019 risulta occupato solo il 31,3% dei disabili con un’età dai 15 ai 64 anni, contro il 57,8% di chi è normodotato, mentre le persone con limitazioni funzionali gravi che sono inattive sono più del doppio di chi non le ha. Le barriere, architettoniche e non sono ancora molte, ma per fortuna c’è qualcuno che se ne sta occupando.

Il progetto Joblab, finanziato dal ministero del Lavoro, della Federazione italiana per il superamento dell’handicap che si propone di comprendere meglio il fenomeno della discriminazione e della mancanza di pari opportunità di persone con disabilità, ha raccolto dati e creato un documentario che aiuti ad abbattere i pregiudizi. I dati raccolti rilevano che “su 600 lavoratori con disabilità uno su 3 pensa di avere credenziali formative superiori a quelle necessarie per svolgere la propria mansione. Il 47,9 % ha un indice di soddisfazione lavorativa alto ma perché più che l’ergonomia, l’accessibilità del luogo di lavoro e la carriera (spesso più lenta e con meno scatti di quanto sarebbe normale), a pesare sul grado di appagamento sono le relazioni, la possibilità di partecipazione e i comportamenti inclusivi dei colleghi” come riporta il responsabile del progetto Carlo Giacobini.

Altri progetti arrivano dall’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, Albergo Etico e Specialisterne, società di consulenza danese che ha già inserito molti dipendenti anche in Italia, specializzata nell’inserimento di professionisti autistici e con sindrome di Asperger.  Dall’inchiesta emerge come una concentrazione sui punti di forza anziché di debolezza, possa aiutare non solo le persone con disabilità ma anche le aziende stesse a crescere. Le risposte per far fronte al problema dei punti di debolezza ci sono, come quella fornita dai “disability manager”, impegnati ad una mediazione tra lavoratore e contesto lavorativo, o dei corsi di formazione specifici come quelli erogati da Specialinsterne e Albergo Etico.

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