Albergo Etico, sei anni di crescita costante
Il 18 giugno è stato il sesto compleanno di Albergo Etico. Dopo un anno complesso si torna lentamente alla normalità, ma in questo ultimo anno le attività di Etico in Italia e nel mondo non si sono mai fermate. Infatti tra le numerose novità che vedono coinvolti gli “orange”, vanno segnalate la recente apertura del ristorante di Etico in Australia, dove la struttura è stata aperta nella seconda metà del 2020, l’imminente apertura di una struttura in Albania e il proseguimento dei lavori a Sondrio e Pistoia.
Procedono le riaperture ad Asti e Aosta dopo la sosta forzata, che però ha potenziato la formazione, anche quella a distanza, grazie allo sviluppo di mezzi digitali sempre più collaudati e testati per ogni esigenza. Crescono e si sviluppano inoltre le collaborazioni sul territorio: riuscitissimo, per esempio, l’evento con Aias Ivrea, Ciac e Icona in occasione della Grande Invasione, Festival della Lettura di Ivrea. Tra gli eventi, riuscito e seguito anche l’intervento su “Turismo accessibile e mobility sharing” nel corso della Milano Digital Week.
Per festeggiare i sei anni di Albergo Etico e raccontare progetti, aperture e novità, dalle 19 alle 20 del 18 giugno, sulla nostra pagina Facebook si è tenuta una diretta in cui Alex Toselli, presidente della cooperativa Download Albergo Etico, ha dialogato con Luca Trapanese e la giornalista Paola Severini Melognani.
Luca Trapanese è un padre single di una bambina down, adottata nel 2018. Viaggiatore e volontario da sempre. Cresciuto spiritualmente a Lourdes, nel treno bianco, dove ha instaurato intensi rapporti con tanti ragazzi disabili, si è formato nella parrocchia nella SS. Trinità guidata da Don Gennaro Matino. Ha fondato “A Ruota Libera Onlus” con Eduardo Savarese ed insieme a lui ha realizzato una lunga serie di progetti legati alla disabilità. Ha anche avviato una comunità per ragazzi disabili senza genitori, “Il borgo Sociale” ed una casa famiglia per bambini con gravi malformazioni, unica in tutto il Sud Italia, “La Casa di Matteo”. Coordina da molti anni i progetti della Fondazione del Cardinale di Napoli e collabora attivamente con enti benefici di rilievo come il Pio Monte della Misericordia, la Fondazione Giglio, la Fondazione Cannavaro Ferrara. È autore, con Luca Mercadante, del libro, edito da Einaudi, “Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi”.
Paola Severini Melograni è giornalista, attivista per i diritti umani, scrittrice, conduttrice radiofonica e produttrice televisiva. Nel 1996 ha fondato la Cooperativa Superangeli. Attualmente è Direttrice Responsabile dell’Agenzia Angelipress, nata nel 2000; segretario generale del Comitato Internazionale Viva Toscanini e presidente dell’Archivio Storico Piero Melograni. Grazie al suo continuo impegno, alle attività svolte nei confronti delle Onlus e alla sua lunga esperienza nel mondo cattolico, è considerata una dei massimi esponenti del Terzo settore in Italia e una delle prime giornaliste in Italia esperta in comunicazione sociale. Ha scritto, uscito per Mondadori, il libro “Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili”. Dal 2020 è consulente della Lega Serie A di calcio sulle politiche contro il razzismo e pro inclusione. Conduce e ha condotto diversi programmi radio, tra cui, La Sfida del Federalismo Solidale, in onda dal 2010 su Radio RAI GR Parlamento, La Sfida della Solidarietà, sempre su Rai GR Parlamento e No Profit, in onda dal 2011 su Radio RAI GR Parlamento. Da diverse stagioni ormai conduce la domenica mattina su Rai 2 “O anche no”, il programma in cui ospiti illustri raccontano la vita di un gruppo di ragazzi con disabilità tra aspettative e realizzazione personale: attese, conquiste, difficoltà e lavoro, amore, bullismo e speranze di giovani come gli altri.
Queste le parole di Alex Toselli, presidente cooperativa Download Albergo Etico, riguardo ai prossimi obiettivi di crescita, sempre nel segno della contaminazione positiva e delle opportunità lavorative e di crescita per i ragazzi e le ragazze parte del progetto: «Ormai il progetto Etico, in senso più ampio, ha 15 anni di storia, anche se ufficialmente si festeggiano sei compleanni. Ogni giorno da 15 anni questo progetto inserisce le persone con disabilità in un contesto di reale inclusione, che dà loro la possibilità di esprimere talenti ed emergere. Il nostro dovere è quello di creare opportunità. Le persone con disabilità sono prima di tutto delle persone e il lavoro dà dignità. Noi anni fa ci immaginammo che questo potesse essere un processo vincente, una risposta. L’albergo è la casa per eccellenza di tutti noi, si impara ad accogliere gli altri senza conoscerli prima, si impara il rispetto degli orari, si impara ad interagire e ad avere cura di sé stessi e degli altri. Credevamo e crediamo ancora che nell’ospitalità ci possiamo mostrare al mondo badando alla qualità del servizio. Crediamo di aver fatto un buon lavoro fino ad ora e vogliamo proseguire così. Il 65 % dei nostri ragazzi con disabilità è inserito nel mondo del lavoro e questo perché abbiamo creato cittadini degni del mercato professionale. Ed è questa la nostra sfida: restare fedeli al nostro messaggio iniziale senza paura di crescere e replicarci, con l’obiettivo di aprire 15 strutture in Italia entro la fine dell’anno prossimo e continuare al tempo stesso a crescere e portare il nostro messaggio e il nostro sistema di lavoro e formativo nel mondo. Proviamo a dare una risposta a problematiche enormi, ma abbiamo un forte patto di alleanza con le famiglie e questa è parte integrante della nostra forza. Il nostro progetto punta e punterà sempre all’autonomia e all’indipendenza. In questo periodo siamo stati costretti a guardare piccoli schermi, a collegarci a distanza, ma non possiamo accontentarci di questo, abbiamo bisogno di orizzonti e di riprenderci la nostra vita con ambizione e speranza, costruendo reti con famiglie, istituzioni, territorio e cittadini, perché questo è un progetto di (ri)generazione urbana e sociale. Le barriere vanno frantumate, dobbiamo andare avanti tutti insieme, magari rallentando, ma tutti insieme».
“Un solo criterio permette di valutare la qualità della civilizzazione umana: il rispetto che prodiga nei riguardi dei suoi figli più fragili. Una società che non lo comprende è destinata a scomparire.”
Jérome Lejeune, pioniere della Trisomia 21
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