Vite “imperfette” esempio per tutti
Un viaggio per scoprire chi ce l’ha fatta, chi ha messo da parte dubbi e incertezze e nonostante un presente più che incerto ha provato a dare una risposta alla crisi economica ma anche a proporre un nuovo modello per intessere rapporti tra le persone. Questo lo spirito dell’ultimo libro del giornalista e scrittore Giorgio Boatti “Portami oltre al buio. Storie dell’Italia che non ha paura” (Laterza).
Un libro reportage all’interno del quale l’autore ha raccontato il suo viaggio lungo tutta la Penisola, da Nord a Sud, che lo ha portato a incontrare 15 realtà economiche e sociali che quotidianamente si mettono alla prova, andando controcorrente. Tra queste sono state selezionate due aziende tutte astigiane: Albergo Etico di Asti e la “Bionobil” di Portacomaro. Per questa ragione, sabato scorso Boatti è venuto nuovamente ad Asti e nella sede dell‘Albergo Etico in corso Galileo Ferraris ha presentato il suo libro e, naturalmente, il capitolo dedicato ai ragazzi del progetto “Download”.
«Mi definisco curioso di tutto ed esperto di niente. Il mio è un libro “esperienziale” che racconta di vite in un’Italia che sta cambiando» ha spiegato. Tra queste anche le vite “imperfette” di Albergo Etico. Il progetto, nato da un’idea di Antonio Debenedetto chef del ristorante Tacabanda di Asti, prevede infatti di formare nel campo della ristorazione e dell’accoglienza turistica i ragazzi affetti da sindrome di Down, così che possano raggiungere una propria autonomia. «Sicuramente questo è un libro importante per noi e siamo lieti di comparirvi. Un modo per far conoscere la filosofia di Albergo Etico anche al di fuori dei nostri confini provinciali» è stato il commento di Antonio Debenedetto.
L’autore, però, ha ammesso come all’inizio fosse scettico sulla portata del progetto. «Ho conosciuto i ragazzi del metodo Download circa tre anni fa, quando ancora si trattava solo di qualche corso di cucina rivolto ai ragazzi Down – ha raccontato Boatti – Antonio mi parlò del suo sogno di aprire un albergo che desse lavoro a tempo pieno a questi ragazzi. A quei tempi ero scettico e anche quando la struttura aprì volli accertarmi sul posto di che cosa si trattava. Nell’agosto dello scorso anno soggiornai una settimana ed ebbi modo di vivere la quotidianitàdi questi ragazzi. Oggi posso dire che l’albergo Etico sia un’esperienza di vita. Non si tratta di un soggiorno normale ma è il ponte che consente di entrare in contatto con queste vite, che ho definito “imperfette”, per confrontarsi con le proprie di imperfezioni». Alla presentazione di sabato scorso, oltre ai ragazzi Down nella classica divisa arancione, era presente anche una delegazione di non vedenti di Asti.
«Ci è sembrato opportuno coinvolgere i nostri amici – ha spiegato Debenedetto – Persone che quotidianamente si confrontano con le difficoltà della vita contemporanea riuscendo a superare gli ostacoli che man mano si presentano sul loro cammino».
Lucia Pignari
(da La Nuova Provincia)